Omelia IV DOMENICA DI PASQUA di p. Alex Carrillo
IV DOMENICA DI PASQUA
57a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.
DOMENICA DI CRISTO BUON PASTORE
Questa Domenica IV di Pasqua, con la Parola di Dio, viene a noi, per ricordare cosa significa, essere cristiano, innanzitutto riconoscere che non sono gli altri che uccidono il Signore ma sono io, con la mia storia, il mio peccato, che ho crocifisso e ucciso Gesù.
La tentazione è parlare degli altri, della presenza degli altri, del male del mondo, del male degli altri, della mancata conversione dei peccatori , del mio cattivo marito, della mia cattiva moglie, dei miei cattivi figli , per questo è necessario chiedere allo Spirito Santo che ci doni la consapevolezza del nostro peccato per iniziare un vero cammino di conversione che ci porterà ad un autentico incontro con il Signore Risorto.
Da questa reale conoscenza possiamo cantare il Salmo di oggi: è il Signore che rinfranca l’anima mia e mi guida per il giusto Cammino, per questo la Chiesa Madre e Maestra ci insegna a chiedere perdono ogni giorno prima di Celebrare la Santa Eucaristia, banchetto che il Signore prepara davanti a me, sotto gli occhi dei mie nemici: il diavolo, il mondo e la propria carne; tutto questo alla luce di Dio con la vera conoscenza del mio peccato e della mia fragilità il Signore mi fa abitare ora e per sempre nella Sua Casa.
Per questo prima di celebrare la Eucaristia ci insegna a celebrare la Liturgia della Parola che è anche cibo di Vita Eterna, per quello dice l’invito delle lodi ogni giorno si oggi ascoltate la voce del Signore non indurite il vostro cuore, per quello dicono i profeti si Israele ascoltassi la mia voce, per quello Cristo prima de Celebrare la Eucaristia con gli Apostoli celebra con loro la Parola e a gli discepoli di Emmaus da Mosè fino all’ultimo profeta gli ricorda la Parola e con loro celebra la Parola dopo parte per loro il Pane, per quello il primo comandamento è ascoltare perché il Sherma Israele dice così: ascolta Israele solo dopo se po obbedire e amare a Dio. San Paolo nella seconda lettura di oggi con il suo magistero apostolico ci ricorda, ci insegna che il patire e soffrire con pazienza a imitazione di Cristo ha un grande valore agli occhi di Dio, perché Cristo nostro maestro, amico e Dio vero, pur essendo agnello immacolato, volontariamente si è immolato per noi.
Per questo noi possiamo essere come Lui, nell’offrire piccoli sacrifici a Lui, per Lui e con Lui. Il Vangelo parla delle pecore che ascoltano la voce di questo Pastore Glorioso Cristo Risorto. Ascoltano, come ricorda oggi San Giovanni e tutti gli altri Apostoli, perché la fede entra attraverso l’orecchio. È molto importante ascoltare, “Shema IsraEle” ascoltare non a tutti ma la Voce di Cristo, la Parola di Dio, i suoi Comandamenti. È fondamentale sintonizzare l’orecchio, abituarsi ad ascoltare la Parola di Dio, di Cristo per distinguerla dalle altre parole che sono inutili. Solo così possiamo cantare come il salmista: Il Signore Risorto è il mio Pastore: non manco di nulla.
Vi auguro una bella e Santa Domenica a tutti uniti nella preghiera con Maria e il Padre Maestro, tutti noi frati come comunità conventuale preghiamo sempre per tutti voi. Restate a casa!
La Prudenza è una virtù cristiana molto difficile come l’Obbedienza per questo dobbiamo chiederla sempre allo Spirito Santo.
Pace e Bene! Shalom tob! Paz y Bien!
Fra Alexander Carrillo, OFMConv
Rettore della Basilica