25 marzo – Solennità dell’Annunciazione di Maria Vergine (10° giorno)

25 marzo – Solennità dell’Annunciazione di Maria Vergine (10° giorno)

«Ecco la Serva del Signore. Si faccia di me come hai detto tu» (Lc 1,38)

San Francesco Antonio Fasani, Sacra Novena per l’Annunciazione di Maria Vergine

(Stefano Colelli, 25-03-2025)

 

25 marzo (10° giorno)

Maria: Riparatrice del mondo, Fugatrice della morte del peccato, Madre della vita della grazia, Mediatrice per la vita della gloria

 

Per la solennità dell’Annunciazione, il padre Maestro elabora due predicazioni per lo stesso giorno.

Contemplando ancora Maria attraverso le parole del suo consenso Ecco la serva del Signore (Lc 1,38) come «specchio ammirabile di S. Umiltà» (Supplica – 10^ predicazione), il padre Maestro rileva che «Maria risponde e si offerisce alle divine promesse colla bassezza dell’umiliazioni» perché «venga apparecchiata degnissimamente la sede alla grazia divina» (1 – 10^ predicazione). Anzi essa si manifesta tanto più umile, in quanto si umilia nel momento in cui viene esaltata da Dio con la maternità divina (2 – 10^ predicazione); e, aprendosi con tanta umiltà al «non plus ultra» dei doni di Dio, evidenzia anche l’eccellenza veramente unica di questa sua virtù (3 – 10^ predicazione).

Opponendo, infine, ancora una volta Maria ad Eva (2 – 11^ predicazione), il Fasani conclude con la considerazione del fiat di Maria: Mi avvenga secondo la tua parola (Lc 1,38). Collegandolo col fiat divino della creazione, addita la Beata Vergine come «obbedientissima» a Dio (1 – 11^ predicazione), ed elenca i benefici scaturiti dal suo fiat obbediente, cioè il bando della morte e l’introduzione della vita di grazia (2 – 11^ predicazione) e l’avvio degli uomini verso la «vita della gloria» (3 – 11^ predicazione). Infatti «per Maria ed in Maria il Verbo eterno si è sposato colla natura umana» e «per Maria Dio si è reso amicabile all’uomo e l’uomo è entrato in stretta confidenza con Dio» (3 – 11^ predicazione). Per Lei «Dio è venuto al mondo: e per “Lei” che l’uomo vada a Dio; vada a Dio colla contemplazione della mente, vada a Dio coll’amore della volontà. Per “Lei” Dio è venuto dal cielo in terra e per “Lei” che l’uomo salga dalla terra al cielo (Supplica – 11^ predicazione).

 

«Ecce Ancilla Domini» (Lc 1,38)

1. Considera, o anima, come Maria, con alta intelligenza, capito l’Altissimo sacramento che veniva eletta Madre di Dio, risponde con la consueta virtù della sua ammirabile umiltà: Ecce ancilla Domini! S’offerisce alle divine promesse; risponde con la bassezza delle umiliazioni all’altezza di si sublime dignità. E, come bene intesa del voler divino, che Dio ai superbi resiste ed agli umili dona la sua grazia, ella risponde umilmente, acciò nel suo cuore venga apparecchiata degnissimamente la sede alla grazia divina: «Humiliter respondit, ut sedes gratiae praeparetur» [Ella rispose umilmente, affinché fosse preparato il trono della grazia] (San Bernardino, «Super Missus est», homilia IV, n. 9, in Patrologia Latina 183,84).
O anima, come può entrare in noi la grazia divina, quando non le apparecchiamo il luogo dove ella deve sedere? Il trono della grazia di Dio è la sola umiltà. Nell’umiltà unicamente risiede: nello spirito umile ivi fa riposo. E perciò, ad esempio di Maria, humiliamini sub potenti manu Dei [Umiliatevi sotto la potente mano di Dio] (1 Pt 5,6); bandiamo da noi la superbia, umiliamoci di cuore. E sarà in noi la divina grazia.

2. Considera la grandezza dell’umiltà in Maria. Mentre, che una persona sia umile perché lontana dagli onori, non è grande l’umiltà; ma che posto nell’altezza degli onori egli si umilia, qui veramente fa splendore l’umiltà: «Non magnum est esse humilem in abiectione; magna prorsus et rara virtus, humilitas honorata» [Non è grande essere umili nell’abiezione; una virtù veramente grande e rara, l’umiltà onorata] (San Bernardino, «Super Missus est», homilia IV, n. 9, in Patrologia Latina 183,84).
Maria posta nell’alto, non degli umani e terreni onori, ma nel sublime degli onori celesti e divini, così profondamente si umilia! O anima, se ti vedi onorata con i talenti ricevuti da Dio, non t’insuperbire, perché: Quid habes quod non accepisti? Et si accepisti, quid gloriaris, quasi non accepris? [Cosa hai che non hai ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché ti vanti come se non l’avessi ricevuto?] (1 Cor,4,7). Umiltà dunque che diamo gloria a Dio; ed umiltà che edifichiamo il nostro prossimo.

3. Considera l’eccellenza di questa virtù dell’umiltà in Maria, mentre Dio non esalta se non che gli umili: Qui ponit humiles in sublime [Colui che innalza gli umili] (Gb 5,11). E quanto più una persona è umile, altrettanto viene innalzata da Dio. Or, se Maria è stata innalzata da Dio ad una dignità sì sublime, incomparabile e somma, quanto si è l’esser Madre del Verbo Eterno, quanto è stata la sua umiltà, per cui si è compiaciuto l’Altissimo di sublimarla al non plus ultra della Maternità divina?
O anima, impariamo con imitar Maria, ad esser umili di cuore mentre siamo in questa terra, se vogliamo essere sublimati in cielo. E non inalzarci colla superbia, per non esser umiliati con la confusione di eterni supplizi, essendo manifesto il decreto di Dio: Omnis qui se exaltat, humiliabitur et qui se humiliat exaltabitur [Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato] (Mt 23,12).

(Canzoncina)
Vieni, o mente, e con stupore
mira la magnificenza
di Maria, e la sua potenza:
Lei dà l’essere al Fattore!
Del Signor l’umile ancella,
ben più eccelsa d’ogni stella.

(Supplica)
O Maria, specchio ammirabile di santa umiltà, mentre venendo eletta Madre di un tanto Dio, ti nomini serva umilissima: Ecce Ancilla Domini! Eccelsa Regina, suprema sopra tutto l’ordine delle creature umane ed angeliche: concedimi grazia di capire bene praticamente questa sentenza dello Spirito Santo che Gloriam praecedit bumilitas [l’umiltà precede la Gloria] (Prv 15,33): lo scalino per salire alla gloria è il merito della santa umiltà. E così, essendo noi veri imitatori della tua ammirabile umiltà, possiamo ancora, per tua intercessione, esser comprensori dell’eterna gloria. Amen

 

«Fiat mihi secundum verbum tuum» (Lc 1,38)

1. Considera, o anima, che Maria considerando che Dio nella creazione del mondo, solamente col suo fiat creò il tutto, ora, vedendo che nella riparazione di esso mondo aspetta il fiat di lei per rinnovarlo, ecco che subito, obbedientissima, esibisce il suo assenso, dicendo: Ecce Ancilla Domini fiat mihi secundum verbum tuum!
O anima, ringraziamo Maria, come restauratrice delle nostre rovine ed insieme imitiamo la sua obbedienza, in cooperare alla volontà di Dio. Noi già sappiamo che Dio, avendo fatto noi senza di noi, non vuole salvar noi senza di noi (S. Agostino, Sermo 169, c. 11, n. 13, in Patrologia Latina 38,923) . E perciò concorriamo con la volontà di Dio per la nostra eterna salvezza: diamo il nostro consenso alla grazia, se vogliamo farci eternamente salvi nella gloria.

2. Considera, quanto sia stato mirabile e benefico per noi il fiat di Maria; mentre, se per Eva ebbe ingresso la morte del mondo, ora per Maria viene fugata e bandita la morte del peccato e viene introdotta la vita della grazia.
Che dici, o anima: quanto sono le nostre obbligazioni che abbiamo a Maria per un sì infinito beneficio? Ed oh le fossimo grati e non le dessimo il massimo disgusto del suo cuore! Che è mai che noi, più che stolti, rinunciando la figliolanza divina e la vita della grazia, ci facciamo volontariamente figli dell’orrenda morte col peccato? O anima, non più ingratitudine. Facciamo col nostro vivere, di dar gusto al Figlio, e dar gusto alla Madre, di dar gusto a Gesù e dar gusto a Maria. 

3. Considera quanto sia stato mirabile e per noi benefico il fiat di Maria, se ella col suo fiat non solo è stata Riparatrice del mondo, Fugatrice della morte del peccato e Madre della vita della grazia, ma anche Mediatrice per la vita della gloria. Eva fu per noi porta dell’inferno, e Maria è per noi Janua Coeli et Porta Paradisi [Porta del Cielo e Porta del Paradiso].
O anima:
Quis loquetur potentias Domini [Lo dicano i riscattati del Signore] (Sl 105,2 = Sl 106,2) per quanto Dio ha operato a nostro beneficio per Maria? Oggi in questo sacratissimo giorno, per Maria ed in Maria il Verbo Eterno si è sposato con la natura umana. Oggi per Maria Dio si è reso amichevole all’uomo, e l’uomo è entrato in stretta confidenza con Dio. Oggi per Maria l’Unigenito dell’eterno Padre si chiamerà con altro nome: Et vocabitur nomen eius Emmanuel [E si chiamerà con il nome di Emmanuele] (Is 7,14), che vuole dire Nobiscum Deus: Dio con noi. Or dunque, o anima, per Maria, Dio è con noi; per Maria noi dobbiamo esser con Dio. Cresca dunque nei nostri cuori la devozione a Maria. Ella è la Mediatrice, ella è il nostro Rifugio, ella è l’unica Speranza di nostra salute e di possedere eternamente Dio

(Supplica)
O Maria, degnissima Vergine Nazarena, oggi è quel giorno sì lieto in cui, con stupor d’ogni mente, si ammira quel tanto mai veduto prodigio, né in altra donna da vedersi: fecondità di prole e talamo virginale; Verginità sacrata e Maternità di un Dio! Maria mia, causa nostrae laetitiae [motivo della nostra gioia], ci rallegriamo con te della tua quasi infinita dignità, o gran Regina. E se coll’esser tu Madre dell’umanato Dio, ti sei fatta deifera homini et humanifera Dei [portatrice di Dio agli uomini e portatrice degli uomini a Dio], ti preghiamo, umiliati allo sgabello del tuo trono con tutta la devozione del nostro spirito, di volere ascoltare i nostri clamori, ed esaudire le nostre suppliche. Per te Dio è venuto al mondo e, per te, che l’uomo vada a Dio; vada a Dio con la contemplazione della mente; vada a Dio coll’amore della volontà. Per te Dio è venuto dal cielo in terra e, per te, che l’uomo salga dalla terra al Cielo. Amen. Così sia. Vivi per sempre Beatissima, o gran Maria!

 

(Atti di fede)

Ave Maria …

Io credo in Dio infinita Verità, per quanto Egli alla S. Chiesa ha rivelato, e credo con quella fede, [con] che ha creduto Maria Vergine.

Ave Maria …

Io spero in Dio Padre d’infinite misericordie, di conseguire la vita eterna, e spero con quella speranza, [con] che ha sperato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io amo Dio Bellezza e Bontà infinita, e l’amo con quell’amore, [con] che l’ha amato e l’ama Maria Vergine.

Ave Maria …

Io mi dolgo dei miei peccati, come offese di Dio maestà infinita, con quel dolore che dei peccati del mondo si dolse Maria Vergine.

Ave Maria …

lo odio ogni peccato, come male sovra ogni male, con quell’odio [con] che l’ha odiato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io abomino e detesto ogni tentazione del nemico, conforme l’ha abominato e detestato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io amo il mio prossimo, anche i miei nemici, implorandogli da Dio ogni bene, con quell’amore [con] che l’ha amato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io abbraccio ogni patire, conformandomi tutto alla volontà di Dio, conforme si conformava Maria Vergine.

Ave Maria …

Io dedico tutti i miei pensieri, voleri e non voleri, sensi interni ed esterni, parole ed opere; e di tutta la vita mia ne fo’ un perenne sacrificio a Dio: come si sacrificò Maria Vergine.

Ave Maria …

 

Immagine: Annunciazione a Maria Vergine da parte dell’Angelo Gabriele, con il Padre inviante, il Figlio inviato, lo Spirito Santo in forma di colomba con la traiettoria dei raggi gialli luminosi che procede dal Padre e dal Figlio – Nicchia con bifora (inizio XV sec.), seconda parete destra dell’abside poligonale (5/10) – Chiesa “San Francesco” (XIV sec) – LUCERA (FG)

 

BIBLIOGRAFIA
SAN FRANCESCO ANTONIO FASANI, Le 7 Novene Mariane, Francesco Costa (a cura di ), con studi di Pietro Damiano Fehlner e Francesco Uricchio, Padova, Edizione Messaggero, 1986, 320 p.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *