23 marzo – Sacra Novena per l’Annunciazione di Maria Vergine (8° giorno)

23 marzo – Sacra Novena per l’Annunciazione di Maria Vergine (8° giorno)

«Come avverrà questo: poiché io non conosco uomo?» (Lc 1,34)

San Francesco Antonio Fasani, Sacra Novena per l’Annunciazione di Maria Vergine

(Stefano Colelli, 23-03-2025)

 

23 marzo (8° giorno) – Maria: Virgo fidelis, la Timorata di Dio, la Prudentissima

 

Nell’ottavo giorno di predicazione, scorgendo attraverso l’interrogazione-obiezione di Maria «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?» (Lc 1,34), la sua intenzione di conoscere il modo per far coesistere l’accettazione della maternità con la fedeltà al suo voto di verginità consacrata a Dio (1), il Fasani addita la Beata Vergine come la Timorata di Dio, che con coraggio fa l’obiezione a l’Arcangelo accompagnato da tante migliaia di angeli (2), e la Prudentissima nell’interrogare il messaggero celeste per mettere prima al sicuro la sua fedeltà a Dio, nonostante il fascino dell’offerta della maternità divina (3).

 

«Quomodo fiet istud: quoniam virum non cognosco?» (Lc 1,34)

1. Considera, o anima, come Maria, da Vergine prudentissima, risponde all’Angelo: Come si farà questo, che io possa concepire o partorire, quando io, per il voto della mia verginità consacrata a Dio, non ho conosciuto uomo e propongo di non conoscerlo? Quomodo fiet istud, quoniam virum non cognosco? [Come avverrà questo: poiché io non conosco uomo?] Come se dicesse: la creatura con obbligo infinito deve essere fedele nelle promesse fatte al suo Creatore. Come dunque sortirà questo, che io col concepimento e parto sia fedele al mio Dio?
O anima, quanto siamo stati noi infedeli all’Altissimo Signore, mentre nelle promesse che gli abbiamo fatte, o con qualche voto o in quello che gli promettemmo nel fonte battesimale di rinunciare al diavolo ed al mondo, gli abbiamo tante volte nella fedeltà mancato? E voglia Ma-ria che il suo esempio in noi faccia frutto, con essere per l’avvenire in tutto e per tutto fedeli a Dio.

2. Considera, quanto risplende in questa fedeltà il timor di Dio in Maria. Mentre questo che le parla non è un principe o re o monarca terreno, ma è un celeste principe, cioè l’Arcangelo Gabriele seguito da gloriosa corte di tante migliaia di Angioli; questi è che le annuncia il concepimento e parto futuro. E Maria a questo gran principe e messaggiero celeste, alla presenza d’una corte sì superba, non teme di rispondergli interrogando il modo: come poteva concepire e partorire una Vergine, per voto consagrata a Dio? Quomodo fiet istud, quoniam virum non cognosco? [Come è possibile questo, dal momento che io sono vergine?]
O anima, quanto iniquamente prevalgono i rispetti umani del mondo! Verrà un signore, un personaggio di stima, che ci chiederà cosa contro il cuore di Dio e, senza replicargli, subito si consente. Ci fa ombra di timore a non contraddire ad un piccolo uomo composto di fango come noi! E Dio, che è l’Altissimo, di una infinita maestà, sì adorabile, sì terribile: non ci reca spavento a non offenderlo? Si teme quell’uomo che, al più che possa farci, si è di togliere la vita del corpo. E Dio che può mandarci col corpo ed anima nell’inferno, non si teme? Oh cecità orrenda, oh empietà la più crudele e crudelissima! O anima, pensiamo a Cristo che ci dice: “Nolite timere eos, qui occidunt corpus… sed potius timete eum, qui potest corpus et animam perdere in gehennam” [Non temete coloro che uccidono il corpo. … temete piuttosto colui che può far perire e l’anima e il corpo nella geenna.] (Mt 10,28)!

3. Considera, come a Maria le fu annunciato, non un concepimento e parto ordinario e comune, ma un concepimento e parto singolare e sublime, quanto si era di concepire e partorire Gesù, Grande ed Altissimo Figlio di Dio. Mentre dunque le fu proposta dignità sì eminente e gloriosa quanto si è la maternità di un Dio, doveva ella ad occhi chiusi, senza replica, senza pensare, dare subito il suo consenso. Ma ciò non fece la Prudentissima; ma prima volle pensare e domandare: Quomodo fiet istud [Come avverrà questo]? Come potrà farsi, che io, Vergine col voto, fedele a Dio, possa concepire e partorire?
O anima, se per un peccato veniale ti venissero offerti, stati, provincie, regni ed imperi, dovresti tu a tali offerte pensarci, riflettere, e replicare con ordine! Che giova a me farmi padrone dell’universo, se per questo peccato veniale, non sarei fedele a Dio? Quid prodest homini si mundum universum lucretur, animae vero suae detrimentum patiatur? [Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?] (Mt 16,26). Come dunque poi propter pugillum hordei, et fragmentum panis [per una manciata di orzo e un pezzo di pane] (Ez 13,19): per una offerta vilissima, di un minimo acquisto o di vano onore e di breve e bestiale diletto, hai, ad occhi chiusi, senza replica, senza riflettere, senza considerazione, commesso tanti peccati mortali? Oh tua detestabile stoltezza, oh tua dolorosa confusione!

 

(Canzoncina)
È Maria sacrata a Dio
e conoscer uom non vuole;
ma il gran Messo, a sue parole,
dice accetto il voto pio:
Per lo Spirto ella è feconda,
pur restando intatta e monda.

 

(Atti di fede)

Ave Maria …

Io credo in Dio infinita Verità, per quanto Egli alla S. Chiesa ha rivelato, e credo con quella fede, [con] che ha creduto Maria Vergine.

Ave Maria …

Io spero in Dio Padre d’infinite misericordie, di conseguire la vita eterna, e spero con quella speranza, [con] che ha sperato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io amo Dio Bellezza e Bontà infinita, e l’amo con quell’amore, [con] che l’ha amato e l’ama Maria Vergine.

Ave Maria …

Io mi dolgo dei miei peccati, come offese di Dio maestà infinita, con quel dolore che dei peccati del mondo si dolse Maria Vergine.

Ave Maria …

lo odio ogni peccato, come male sovra ogni male, con quell’odio [con] che l’ha odiato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io abomino e detesto ogni tentazione del nemico, conforme l’ha abominato e detestato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io amo il mio prossimo, anche i miei nemici, implorandogli da Dio ogni bene, con quell’amore [con] che l’ha amato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io abbraccio ogni patire, conformandomi tutto alla volontà di Dio, conforme si conformava Maria Vergine.

Ave Maria …

Io dedico tutti i miei pensieri, voleri e non voleri, sensi interni ed esterni, parole ed opere; e di tutta la vita mia ne fo’ un perenne sacrificio a Dio: come si sacrificò Maria Vergine.

Ave Maria …

 

(Supplica)
O Maria, Virgo fidelis: per quella fedeltà del tuo santissimo spirito che sempre osservasti nelle tue promesse fatte all’Altissimo Signore: ti preghiamo, o bella Amantissima delle nostre anime, ad impetrarci un raggio di divina luce, per potere praticamente conoscere l’obbligo infinito che abbiamo a Dio, ed essergli fedeli con la totale osservanza delle nostre promesse. Amen.

 

Immagine: il Padre inviante e il Figlio inviato per l’incarnazione – Particolare dell’Annunciazione a Maria Vergine all’interno della nicchia con bifora (inizio XV sec.), seconda parete destra dell’abside poligonale (5/10) – Chiesa “San Francesco” (XIV sec) – LUCERA (FG)

 

BIBLIOGRAFIA
SAN FRANCESCO ANTONIO FASANI, Le 7 Novene Mariane, Francesco Costa (a cura di ), con studi di Pietro Damiano Fehlner e Francesco Uricchio, Padova, Edizione Messaggero, 1986, 320 p.

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