21 marzo – Sacra Novena per l’Annunciazione di Maria Vergine (6° giorno)

21 marzo – Sacra Novena per l’Annunciazione di Maria Vergine (6° giorno)

«Non temere, Maria: hai trovato grazia presso Dio» (Lc 1,30)

San Francesco Antonio Fasani, Sacra Novena per l’Annunciazione di Maria Vergine

(Stefano Colelli, 21-03-2025)

 

21 marzo (6° giorno) – Maria: Mater divinae gratiae

 

Nel sesto giorno di predicazione, esaminando, la risposta dell’Angelo “hai trovato grazia” (Lc 1,30), il Fasani identifica la grazia trovata da Maria con quella «bramata da Patriarchi, sospirata da Profeti, desiderata da tutte le anime giuste» di essere «la prima dotata di verginal pudore» (1) e perciò la «preparazione immediata» all’invio del «bramato Messia»; con il dono del Messia stesso richiesto da lei a Dio con le «sue calde preghiere e i suoi infocati sospiri» (2); e con la grazia, che ridonda «a universale beneficio di tutto il mondo»: infatti «per essa è sortita la debellazione dell’inferno, la distruzione dalla morte, la riparazione della vita e la desiderata pace dell’uomo con Dio […] ecco la nostra bella sorte: che in noi “ubi abundavit delictum” [ma dove abbondò il peccato], per Maria “superabundavit et gratia” [sovrabbondò la grazia] (Rm 5,20) (3) e «per il suo singolare merito» essa fu fatta da Dio «Mater divinae gratiae» (Supplica).

 

«Ne timeas, Maria: invenisti gratiam apud Deum» (Lc 1,30)

1. Considera, o anima, come Maria viene confortata dall’Angelo, di levarsi da sé ogni timore, e che aveva ritrovata grazia presso Dio. Se mai la Vergine era “piena di grazia”: qual nuova grazia è questa che dice Gabriele d’aver ritrovata Maria presso l’Altissimo? Forse sarà che ella, avendo tanta grazia di esser sublime nella santità, aveva ritrovata altra grazia di essere la prima dotata di virginal pudore secondo il detto del l’Ecclesiastico: “Gratia super gratiam mulier sancta et pudorata” [Grazia su grazia è una donna pudica] (Eccli 26,19 = Sir 26,15)? Sì. Ma oltre di questa, ha ritrovata altra grazia maggiore.
Questa è quella grazia bramata dai Patriarchi, sospirata dai Profeti, desiderata da tutte le anime giuste. Grazia che niuno dei Santi del genere umano l’ha potuta ritrovare. Maria sola è stata degna di ritrovarla presso l’Altissimo. Oh Maria, felicissima te, e beatissima te! Noi coll’intimo del nostro cuore ci rallegriamo del tuo merito sublime e singolare, se hai ritrovato tanta grazia appresso Dio.

2. Considera che Gabriele dice a Maria di aver ritrovato grazia presso Dio. Come se le dicesse: O Vergine nazarena, questa è quella grazia che tanto hai incessantemente cercata dall’Altissimo; ecco il conseguimento dei tuoi desiderii, l’adempimento delle tue suppliche. Già l’Eterno Padre, astretto dalle tue fervorose preghiere, è accinto a mandare il bramato Messia. E se “Spes quae differtur affligit animam, lignum vitae desiderium veniens” [Un’attesa troppo prolungata affligge l’anima, un desiderio soddisfatto è albero di vita] (Prv 13,12), perché sei così grata e cara al cuor di Dio, egli non vuole più che patisca afflizione il tuo spirito e vadano alla lunga le tue speranze. Ecco: verrà il desiderato delle tue brame. E quantunque il Messia sin dal principio del mondo e con la continuazione di tanti secoli venisse sospirato da tutti i Santi, però, se non giungevano avanti Dio le tue calde preghiere e i tuoi infocati sospiri, non era mai per venire il Messia bramato.
O anima, quanta obligazione abbiamo a Maria, se per essa è venuto il Salvatore del mondo! Dunque non più ingrati come prima: ma quotidianamente con divota venerazione ringraziarla dobbiamo.

3. Considera, che la grazia singolare che ha ritrovato Maria presso Dio, si è resa universale a beneficio di tutto il mondo, se per essa è sortita la debellazione dell’inferno, la distruzione della morte, la riparazione della vita e la desiderata pace dell’uomo con Dio. Oh grazia ineffabile per Maria singolare, e per tutti universale (cfr. San BERNARDINO, Super missus est, hom. IV, in Festo Annuut. B.M.V., Sermo III, n. 8; in Patrologia Latina 183,396)!
O anima, ecco la nostra bella sorte: che in noi “ubi abundavit delictum” [ma dove abbondò il peccato], per Maria “superabundavit et gratia” [sovrabbondò la grazia] (Rm 5,20). Ed oh dolore sopra ogni dolore da concepirsi col vivo del nostro cuore: mentre sazi in tempo di tanta abbondanza, abbiamo fatto morire di fame il nostro spirito, con negargli il cibo vitale della divina grazia! O anima, non irritiamo più Iddio, in rifiutare la sua grazia, altrimenti da disgraziati saremo in eterno maledetti.

 

(Canzoncina)
Fu Maria preordinata
«Pien di grazia» singolare:
il suo merto fe’ incarnare
la Parola in sé increata.
Trovò grazia d’esser Madre
d’un Figliuol ch’ha Dio per Padre.

 

(Atti di fede)

Ave Maria …

Io credo in Dio infinita Verità, per quanto Egli alla S. Chiesa ha rivelato, e credo con quella fede, [con] che ha creduto Maria Vergine.

Ave Maria …

Io spero in Dio Padre d’infinite misericordie, di conseguire la vita eterna, e spero con quella speranza, [con] che ha sperato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io amo Dio Bellezza e Bontà infinita, e l’amo con quell’amore, [con] che l’ha amato e l’ama Maria Vergine.

Ave Maria …

Io mi dolgo dei miei peccati, come offese di Dio maestà infinita, con quel dolore che dei peccati del mondo si dolse Maria Vergine.

Ave Maria …

lo odio ogni peccato, come male sovra ogni male, con quell’odio [con] che l’ha odiato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io abomino e detesto ogni tentazione del nemico, conforme l’ha abominato e detestato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io amo il mio prossimo, anche i miei nemici, implorandogli da Dio ogni bene, con quell’amore [con] che l’ha amato Maria Vergine.

Ave Maria …

Io abbraccio ogni patire, conformandomi tutto alla volontà di Dio, conforme si conformava Maria Vergine.

Ave Maria …

Io dedico tutti i miei pensieri, voleri e non voleri, sensi interni ed esterni, parole ed opere; e di tutta la vita mia ne fo’ un perenne sacrificio a Dio: come si sacrificò Maria Vergine.

Ave Maria …

 

(Supplica)
O Maria, carissima del cuor di Dio, presso di cui fosti degna di ritrovare ogni grazia, di ritrovare grazia suprema e singolare: «Invenisti quod nemo ante te potuit invenire» [Hai scoperto ciò che nessuno prima di te era riuscito a scoprire] (SAN BERNARDUS, Super «Missus ests, hom. III, n. 10, in Patrologia Latina 183.76). Deh, Vergine graziosa, che per il tuo singolar merito, fosti fatta dall’Altissimo “Mater divinae gratiae” [Madre della grazia divina]! Umile adoratore prostrato ai tuoi piedi, riverente ti supplico, che io, e tutti i colpevoli ritroviamo grazia presso di te, bella Madre di misericordia; poiché ritrovando grazia presso di te, la ritrovaremo per infallibile presso Dio. E così lieti canteremo che per Maria abbiamo ottenuto la grazia e per Maria conseguiremo la gloria. Amen.

 

Immagine: Maria Vergine, particolare dell’Annunciazione a Maria Vergine all’interno della nicchia con bifora (inizio XV sec.), seconda parete destra dell’abside poligonale (5/10) – Chiesa “San Francesco” (XIV sec) – LUCERA (FG)

 

BIBLIOGRAFIA
SAN FRANCESCO ANTONIO FASANI, Le 7 Novene Mariane, Francesco Costa (a cura di ), con studi di Pietro Damiano Fehlner e Francesco Uricchio, Padova, Edizione Messaggero, 1986, 320 p.

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