Il primo insediamento dell’Ordine minoritico a Lucera (fine 1300 – inizi 1301)

Il primo insediamento dell’Ordine minoritico a Lucera (fine 1300 – inizi 1301)
(Stefano Colelli, 27-02-2025)
Il titolo di questo articolo necessita di una precisazione sulle parole utilizzate: “insediamento” e “minoritico”. Il tema riguarda la prima presenza dei frati dell’Ordine dei Minori nella Civitas Sanctae Mariae, l’odierna Lucera.
Di proposito, nel titolo non appare il termine “convento”, ma piuttosto quello di insediamento. Il “convento”, prima come realtà e in seguito come denominazione, costituisce un punto d’arrivo nell’esperienza organizzativa minoritica, che si va definendo negli anni Quaranta del XIII secolo e non rappresenta, neppure a partire da tale periodo, la totalità delle sedi minoritiche. Fra le altre cose, per il “convento”, le Costituzioni Narboneses redatte con il generalato di Bonaventura da Bagnoregio (1221-1274) nel Capitolo di Narbone nel 1260, in base a precedenti Costituzioni del 1239, doveva avere la consistenza numerica di almeno 13 frati. È bene ricordare che la evoluzione/metamorfosi dell’Orine dei Minori è passata da un’iniziale esperienza di vero e proprio “nomadismo” alla “stanzialità” con una sede stabile, o comunque con un suo preciso punto di riferimento in una determinata località, sede, anche se provvisoria, di luogo in luogo, che con l’andare del tempo venne definendosi nelle varie tipologie dei loci, dei romitoria e dei conventus, strutture edilizie ben distinte tra di loro e che non vanno considerate indifferentemente denominandole semplicemente con il termine “convento”. Dunque, con “insediamento” si intende non solo nel suo senso ubicativo e abitativo, ma l’insieme delle modalità di collocarsi di un gruppo in un preciso contesto umano 1 .
Il termine “minoritico” corrisponde a quello che in modo impreciso e confuso oggi viene comunemente detto francescano. Il termine «francescano» è aggettivo o sostantivo che si riferisce ai frati della Regola o dell’Ordine di san Francesco ed entra nella stessa lingua italiana nei primi anni del XVII secolo 2 , mentre il termine «francescanesimo» risalirebbe addirittura ai primi anni Trenta del XX secolo . Inoltre, franciscanus è parola che viene utilizzata agli inizi del XVI secolo, quando si moltiplicano la pluralità di orientamenti in ramificazioni istituzionali dell’Ordine minoritico, sino ad assumere la funzione di un «grande e bel mantello linguistico disteso su istituzioni e individui che sembrano affermare una comune ispirazione e, al tempo stesso, peculiari identità» 3 . Perciò sarebbe corretto e opportuno utilizzare i termini «minore» e «minoritico» in relazione alle sedi dei frati dell’Ordine dei Minori.
I conventi, edifici materialmente stabili, sorgono dopo una prima fase di precarietà dei frati 4 , dove i primi insediamenti erano segno preciso di un’identità religiosa, specchio delle scelte pauperistico-evangeliche dello stesso frate Francesco, a cui era affatto estranea qualsiasi iniziativa per la erezione di conventi duraturi. Non è un caso che nei suoi Scritti 5 sia del tutto assente il vocabolo conventus, mentre ricorrano quelli di locus e di domus. Per cui, sono da sfatare le mere creazioni fantasiose del poverello, che apparirebbe come il “fondatore” seriale di una miriade di conventi e di romitori 6 . Estremamente significativo è il fatto che di Francesco d’Assisi gli uomini del XIII secolo pare si siano accorti, o almeno ne abbiano lasciato testimonianza, solo dopo la sua canonizzazione (16 luglio 1228) 7 , quando il personaggio tendeva ormai quasi a mitizzarsi nella leggenda e ogni città si faceva un punto d’onore a reclamare, o meglio a reclamizzare una sua, anche fuggevole, presenza e a far risalire la eventuale fondazione dell’Ordine minoritico nella stessa città. Per cui, anche per la Luceria Saracenorum (1223-1300), inseguire l’illusione di poter documentare e ricostruire l’eventuale passaggio di frate Francesco, nella stessa città, risulterebbe fallimentare.
Il primo insediamento dell’Ordine minoritico di Lucera risulta essere verso la fine del 1300. Carlo II d’Angiò, in un diploma del 27 settembre 1300, scritto dalla Cancelleria di Napoli, a Rainaldo Cognetti di Barletta, tesoriere, e a Guilielmo de Ponaico, magister rationalis della corte, due frati Minori sono incaricati, assieme a due Domenicani e a due Agostiniani di controllare lo scarico, la misura e il deposito dei cereali nei magazzini regi della città Lucera, confiscati ai saraceni 8 . Il documento del re angioino va collocato nel contesto del processo di riorganizzazione delle strutture socio-economiche e dei nuclei di popolamento di Lucera, processo da lui avviato, dopo aver annientato definitivamente, nell’agosto del 1300, le resistenze della colonia Saracena, decretando la sua fine. Minori, Predicatori e Agostiniani ebbero, per volere del re, un preciso ruolo di controllo per garantire la regolarità delle operazioni annonarie e fiscali, sulla base di un incarico non puramente limitato a Lucera, ma tendente a stabilire una rete di controllo, da parte di persone inserite in organizzazioni istituzionali di provata lealtà, sull’intera zona del Tavoliere e oltre (come appare dal documento stesso) in operazioni di vitale importanza per l’economia del regno, quali erano appunto quelle relative all’ammasso e allo smercio di cereali. Ma il compito dei tre gruppi di religiosi in Lucera nella particolare contingenza del periodo tra fine 1300 e 1301 dovette essere anche la riorganizzazione del tessuto di ripopolamento attorno a nuclei ecclesiastici che garantisse una “ricristianizzazione” della città, in funzione, ovviamente, di garantirne la lealtà nei confronti del re angioino.
La bolla Inter ceteros Ordines di Bonifacio VIII, datata il 28 febbraio 1301, «2.Kalend.Mart.» secondo il calendario romano, dà ai frati Minori di Lucera il consenso di accettare alcune case offerte dallo stesso Carlo II per la loro dimora (convento) e la chiesa:
[In questo anno il Pontefice ha concesso al Ministro e ai Frati della Provincia di S. Angelo di ricevere da Carlo re di Sicilia alcune case della città di Lucera dei Saraceni (nella quale, e nella Nuceria dei Pagani, li aveva introdotti Federico II, Imperatore) già cacciati di lì per il loro tradimento, affinché (i Frati della Provincia di S. Angelo) se ne appropriassero per (insediare) il (loro) monastero (convento e chiesa). Inter ceteros Ordinis].
La bolla del pontefice Bonifacio VIII, riprodotta dall’irlandese frate minore recolletto, teologo, storico e annalista, Luca Wadding (1588 – 1657) 9 negli Annales Minorum 10 , Tomus Tertius del 1636 (in appendice le immagini dei due frontespizi), prima edizione stampato a Lione (Lugduni), testimonia proprio, a proposito dell’Ordine minoritico, questa volontà del re angioino, espressa, non solo con parole di consenso o di invito, ma con l’offerta di terreno, abitazione e successiva costruzione della prima chiesa “San Francesco” di Lucera, con l’inizio della realizzazione delle fondazioni nello stesso anno del 1301, ovviamente, successivo al 28 febbraio 1301, datazione della bolla pontificia Inter ceteros Ordines di Bonifacio VIII.
TEMPLVM HOC MIRA ELABOTAVM ARTE
ASPECTVQ • DELECTABILE • E LUCERIA SARACENIS
EXPVLSIS A CARLO II ANDEGAVESI UTRIUSQ SICILIÆ
REGE A FUNDISA. I30I ERECTŨ. F.[RATER] ANT.[ONIU]S LUCCI EP[ISCOP]ŨS BOVIN.[IENS]IS
ORD.[INIS] MIN.[ORUM] CON.[VENTUALIUM] (sancti Francisci)
RITU SOLẼNI DIE XXVI APRILIS AN.[NO] D.[OMINI] MDCCXXXIX CONSECRAVIT •
ASSIGNATO OFFICIO DOMINICA IV POST PASHA
ET QUADRAGINTA DIES INDULGENTIARUM DEVOTE VISITANTIBUS BENIGNE CONCESSIT.
[Questo Tempio straordinario elaborato con arte / da ammirare / dilettevole / e Lucera dei Saraceni espulsi da Carlo II d’Angers (capitale dell’Anjou) Re di ambedue le Sicilie (Regno di Sicilia e Regno di Napoli) / eretto dalle fondamenta nel 1301 / Frate Antonio Lucci Vescovo di Bovino dell’Ordine dei Minori Conventuali (di san Francesco) consacrò con rito solenne il giorno 26 Aprile nell’anno del Signore 1739 / fissato l’Ufficio (Divino e della S. Messa, Solennità dell’anniversario della dedicazione della propria chiesa: chiesa “S. Francesco”) la IV Domenica dopo Pasqua ed elargita benevolmente quaranta giorni di indulgenza ai devoti che visitano].
La prima presenza dei frati dell’Ordine dei Minori a Lucera, dopo gli insediamenti nel territorio del Tavoliere delle Puglie di Corneto (località che era ubicata a 4 km ca. dall’attuale masseria di Corleto, frazione di Ascoli Satriano), dove la presenza dei frati è segnalata nel 1231, e di Foggia, la cui esistenza è rilevabile fin dal 1230 11 , fa concludere che lungo i settant’anni trascorsi, i frati Minori non appaiono insediati in Lucera proprio per la presenza del Saraceni.
[per il download Il primo insediamento dell’Ordine minoritico a Lucera (fine 1300 – inizi 1301) ]
NOTE
1. Cfr Luigi PELLEGRINI, Gli insediamenti degli ordini mendicanti la loro tipologia. Considerazioni metodologiche e piste di ricerca, in Les Ordres Mendiants et la ville en Italie centrale, “Melanges de l’École Française de Rome, Moyen age, Temps modernes” 89 (1977) pp. 563-566.
2. Cfr Manlio CORTELAZZO, Paolo ZOLLI, Dizionario etimologico della lingua italiana, Bologna, Zanichelli, 1980, p. 455.
3. Giovanni Grado MERLO, Tra eremo e città. Studi su Francesco d’Assisi e sul francescanesimo medievale, Assisi, Edizioni Porziuncola, 2007, p. 46.
4. Giovanni Grado MERLO, Nel nome di san Francesco. Storia dei frati Minori e del francescanesimo sino agli inizi del XVI secolo, Padova, Editrici Francescane, 2003, pp. 57-72.
5. Cfr FRANCESCO D’ASSISI, Scritti. Testo latino e traduzione italiana, Padova, Editrici Francescane, 2002.
6. Cfr Luigi PELLEGRINI, I luoghi di frate Francesco, Milano, Edizioni Biblioteca Francescana, 2010.
7. Cfr Luigi PELLEGRINI, Introduzione alle Cronache e altre testimonianze non francescane, in Fonti Francescane. Scritti e biografie di S. Francesco d’Assisi. Cronache e altre testimonianze del primo Francescanesimo. Scritti e biografie di S. Chiara d’Assisi, Padova, Edizioni Messaggero, 1982, pp. 1811-1822.
8. Cfr Registro della cancelleria angioina CVI, f. 16, n. 347, in Codice diplomatico dei Saraceni di Lucera dall’anno 1285 al 1343, a cura di Pietro Egidi, Napoli, Società Italina di Storia Patria, Stab. Tip. L. Pierro & Figlio, 1917.
9. Luca Wadding nasce nel 1588 a Waterford, nel sud-est dell’Irlanda. Nel 1607 entra nel convento di Matozinhos, vicino Oporto (Portogallo), dell’Ordine dei Minori Recolletti (riforma, con un Vicario generale, soggetti all’obbedienza del Ministro generale dei Frati Minori Osservanti). Compì gli studi sempre in Portogallo (a Lisbona e Coimbra). Fu ordinato nel 1613 a Viseu. Professore di teologia all’Università di Salamanca. Nel 1618, Luca Wadding viene scelto come teologo ufficiale dell’ambasciata di Filippo III re di Spagna presso la Santa Sede, investito del compito di fornire pareri di carattere storico e dottrinale e di produrre documenti all’ambasciatore per convincere il pontefice Paolo V a dichiarare l’Immacolata Concezione della Vergine dogma della Chiesa. Nel 1625 fu fondatore del Collegio di Sant’Isidoro a Roma e suo rettore, destinato alla formazione dei sacerdoti irlandesi. Oltre alla redazione e pubblicazione degli Annales Minorum, pubblicò un’edizione delle opere di Giovanni Duns Scoto e scritti sulla dottrina dell’Immacolata Concezione. Morì il 18 novembre 1657 ed è sepolto nella chiesa “Sant’Isidoro” a Roma. (Per un approfondimento sull’impegno politico-ecclesiastico, dottrinale e storico di Luca Wadding: Paolo BROGGIO, Un teologo irlandese nella Roma del Seicento: il francescano Luke Wadding, in Teologia e teologi nella Roma dei papi (XVI-XVII secolo), “Roma moderna e contemporanea”, XVIII (2010), fasc. 1-2, pp. 151-178).
10. Luca Wadding ricevette dal Ministro generale, Benigno da Genova (1618-1625), l’incarico di compilare la storia francescana dei tre Ordini (dei Minori, di S. Chiara e Terz’ordine) secondo il metodo moderno usato da Cesare Baronio negli Annales Ecclesiatici. Tra gli anni 1625-1654 uscirono otto volumi (tomi) degli Annales Minorum, che abbracciò la storia dell’Ordine tra gli anni 1208-1540. I primi sette furono stampati a Lione, mentre l’8° a Roma (cfr Bazilije Stjepan PANDŽIĆ, Gli “Annalles Minorum” di Luca Wadding, in “Archivum Franciscanum Historicum” 70 (1977) pp. 656-666).
11. Cfr Gabriele GUASTAMACCHIA, Francescani di Puglia. I Frati Minori Conventuali (1209-1262), Bari-Roma, Arti grafiche Favia, 1963, pp. 108-109.

