29 gennaio – Sacra Novena per la Purificazione di Maria Vergine (6° giorno)
«Portarono Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore» (Lc 2,22b)
San Francesco Antonio Fasani, Sacra Novena per la Purificazione di Maria Vergine
(Stefano Colelli, 29-01-2025)
29 gennaio (6° giorno)
L’offerta di Maria: «la più pura, la più monda, la più santa»
Nel 6° giorno, approfondendo il valore dell’offerta di Maria, il padre Maestro sottolinea che l’oblazione fu «la più pura, la più monda e la più santa» e «la più grata» di tutte quelle fatte a Dio «dal principio del mondo insino a quel punto», sia riguardo alla «persona presentata» sia riguardo alla «persona che glielo presentava, che era Maria Vergine, la più pura, la più monda, illibata». Anche in questa omelia, troviamo la citazione tratta dalle visoni di Maria di Gesù d’Ágreda: «la felicissima Madre […] si presentò al cospetto della sua altissima e magnifica Maestà col suo Figlio nelle braccia […], le si manifestò con visione intellettuale la santissima Trinità; ed uscì una voce dal Padre, udita solamente da Maria santissima, che diceva: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto” (Mt 17,5)» (cap. 20 La presentazione di Gesù al tempio, e ciò che successe nel corso di essa, in Mistica Città di Dio, n. 598), che il Fasani aggiunge: «per la remissione de peccati del mondo e per la redenzione del genere umano» e «per dargli in abbondanza la grazia e la felicità dell’eterna gloria». Per questo ancora una volta, il padre Maestro invoca Maria quale «fermissima ed efficacissima speranza di nostra salvezza», «la Mediatrice e la causa del nostro bene infinito».
«Tulerunt Jesum in Jesuralem, ut sisterent eum Domino» (Lc 2,22b)
1. Considera, o anima, come, presentando Maria il Bambino Gesù, quanto fu accettabile questa oblazione all’Eterno Padre. Questa fu l’Ostia la più grata, sopra tutte l’altre offerte dal principio del mondo insino a quel punto. Poiché se nel[lo] stato della legge di natura e della legge scritta si facevano tanti sacrifici, si offerivano tante ostie: o degli agnelli, o dei tori, o dei bovi ed altro, tutte queste oblazioni erano accette a Dio, ma come ombre, e figure (cf. Col 2,17), che figuravano il bel Figliuol di Maria, che si doveva offrire all’Eterno Padre. Quando poi venne questo tempo, che Maria presentò il suo Figliuolo, questa fu l’Ostia la più pura, la più monda, la più santa che recò somma gloria alla Maestà Divina. Questa fu l’Ostia di placazione, che lo rendeva placabile a dar la remissione a’ peccatori de’ loro peccati.
O anima, quanta obbligazione abbiamo a Maria, mentre il frutto del suo ventre è stata l’Ostia che ha placato Dio e, da Dio delle vendette, I’ha reso Dio della misericordia, tutto propizio verso di noi! Dunque ringraziamola. O Maria mia, causa d’ogni nostro bene, ti ringraziamo per sempre e ti benediciamo in eterno; mentre per noi un Dio che era sdegnato, s’è reso tutto placato verso di noi.
2. Considera, o anima, come questa presentazione del Bambin Gesù, fu sommamente accetta all’Eterno Padre Dio, e sì in riguardo della persona presentata, come in riguardo alla persona che glielo presentava, che era Maria Vergine, la più pura, la più monda, illibata e santa, che nell’ordine delle pure creature non ha avuto, né avrà simile nella purità e santità. Or considera quanto fosse grata a Dio Padre questa oblazione, che gli faceva la Primogenita Figlia sua, mirando l’estasi della sua mente, la carità ardente del suo cuore, la purità dei suoi sensi, la verginità del suo corpo, la santità della sua anima e l’esser immacolato di tutta la sua persona. E però, quanto era accetta a Dio, quanto grata, quanto cara, quanto amabile agli occhi suoi!
O anima, avverti bene, che quando tu offri a Dio le oblazioni, o di lode coll’orazione vocale o mentale, oppure con sacrifici, avverti di aver un cuor mondo, un’anima pura da peccato; acciò, imitando Maria nella purità di coscienza, siano accetti a Dio i tuoi sacrifici.
3. Considera, o anima, che Maria tenendo il Bambino Gesù nelle sue braccia e presentandolo, udì la voce dell’Eterno Padre, che disse: Questo è il mio diletto Figliuolo, in cui mi sono compiaciuto (Mt 17,5) per la remissione dei peccati del mondo e per la redenzione del genere umano, e per dargli in abbondanza la grazia e la felicità dell’eterna gloria. O anima, rallegrati, rallegrati! E beata te, mentre, quando tu assisti al sacrificio della S. Messa, ivi si offre lo stesso Gesù Cristo, che presentò Maria; e così l’Eterno Padre dice lo stesso: Questo è il mio amato Figliuolo, in cui mi son compiaciuto per la redenzione del mondo e [per] dare ai peccatori la mia grazia e poi l’eterna beatitudine.
Certo è, o anima, che l’oblazione è infinita, che s’offerisce nella Messa quotidianamente a Dio per la remissione de’ nostri peccati e per la nostra eterna salvezza. Dunque, se tutti non si convertono a penitenza, se tutti non entrano in grazia, se tutti non si salvano: l’impedimento è dalla nostra parte, Perditio tua ex te (cf. Os 13,9)! Altro non ha che fare più Dio di quello che ha fatto, in sino a darci quotidianamente il suo Unigenito Figlio, per farci salvi.
(Canzoncina)
Fu ben Ostia accetta al Padre
grata molto al suo cospetto.
Tale fu ad ogni rispetto,
sì del Figlio, e della Madre.
Tale don di peso, e fondo,
è l’immenso ben del mondo.
1. Un Pater ed un Gloria Patri diretto a Dio Padre, e quattro Ave Maria alla Vergine.
2. Di poi si replica la canzoncina con un Pater e Gloria Patri diretto al Figlio, e quattro Ave Maria alla Vergine.
3. Si replica per terzo la canzoncina, con un Pater e Gloria Patri diretto allo Spirito Santo, e quattro Ave Maria alla Vergine, che in tutto sono dodici Ave Maria per i dodici privilegi concessi alla Vergine.
(Supplica)
O Maria, fermissima ed efficacissima speranza di nostra salvezza: tu sei la Mediatrice e la causa del nostro infinito bene, se dal tuo sacratissimo ventre verginale, come da terra santa e benedetta, è germogliato a noi il Salvator del mondo. Egli quotidianamente cala dal Cielo sulle mani del sacerdote e si fa Ostia viva di placazione all’Eterno Padre per la remissione dei nostri peccati e per la nostra eterna salute. E così, Maria mia, non permettere che ci perdiamo. Tu leva ogni ostacolo, ogni impedimento della nostra mala volontà, acciò tutti possiamo conseguire la divina grazia, e di poi l’eterna gloria. Amen.
Nos cum Prole pia: benedicat Virgo Maria.
BIBLIOGRAFIA
SAN FRANCESCO ANTONIO FASANI, Le 7 Novene Mariane, a cura di Francesco Costa, con studi di Pietro Damiano Fehlner e Francesco Uricchio, Padova, Edizione Messaggero, 1986, 320 p.
Immagine: Giotto di Bondone, Presentazione di Gesù al Tempio (particolare), affresco nel transetto destro della Basilica inferiore di San Francesco d’Assisi, (1313 ca.)