28 gennaio – Sacra Novena per la Purificazione di Maria Vergine (5° giorno)

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«Portarono Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore» (Lc 2,22b)

San Francesco Antonio Fasani, Sacra Novena per la Purificazione di Maria Vergine

(Stefano Colelli, 28-01-2025)

 

28 gennaio (5° giorno)

Maria al Tempio: i suoi sentimenti nel presentare il Bambino

 

Il Fasani, nel 5° giorno di predicazione della Novena, nell’illustrare la presentazione del Bambino, evidenzia i sentimenti interiori dei Maria, ricorrendo sempre alle visoni della mistica spagnola Maria di Gesù d’Ágreda, dove la Beata Vergine, «la grande Principessa passò in colloqui divini quella notte, in cui giunsero a Gerusalemme prima della presentazione. Parlando col Padre diceva: “Signore e Dio altissimo, Padre del mio Signore, giorno di festa sarà per il cielo e per la terra questo, nel quale vi offro e porto al vostro santo tempio l’ostia viva, che è il tesoro della vostra stessa Divinità. Ricca, Signore e Dio mio, è questa oblazione, e ben potete per essa spalancare la porta delle vostre misericordie al genere umano, perdonando ai peccatori che deviarono dai retti sentieri, consolando gli afflitti, soccorrendo i bisognosi, arricchendo i poveri, favorendo i derelitti, illuminando i ciechi, ed indirizzando i traviati”» (cap. 20 La presentazione di Gesù al tempio, e ciò che successe nel corso di essa, in Mistica Città di Dio, n. 597).

Le parole di Maria pronunciate durante la «notte, in cui giunsero a Gerusalemme prima della presentazione», secondo le visioni della mistica spagnola Maria di Gesù, il padre Maestro le trasporta all’atto della presentazione del Bambino al Tempio, attingendo dal commentatore esegetico il gesuita fiammingo Cornelio a Lapide (Cornelis Cornelissen van den Steen: 1567 – 1637): «Perciò la Beata Vergine, tenendo Cristo fra le braccia, in ginocchio lo offrì a Dio con somma riverenza e devozione, dicendo: Ecco, o eterno Padre, questi è il Figlio che volesti che prendesse l’umanità da me per la salvezza degli uomini: io te lo restituisco e interamente te l’offro, perché tu faccia di lui e di me ciò che ti piacerà e per mezzo suo redima il mondo» (Commentarii in Lucam et Johannem, in Opera Omnia IX, 59a).

Il Fasani spiega che Maria «offrì all’Eterno Padre il meglio che ella possedeva, il più prezioso che ella amava, il più bello dove sommamente godeva», e «tutta se stessa si offriva a Dio». Presentando nel Bambino «il Cuore del suo cuore, lo spirito della sua anima, e la vita del suo spirito», e implorando misericordia per i peccatori, fece presente all’eterno Padre che la «salvezza de peccatori è molto meno […] al valore infinito del […] del Figlio» che Maria stessa gli offriva. Perciò, il padre Maestro prega la Beata Vergine come «Santissima Mediatrice», «unico nostro rifugio, unica nostra speranza».

 

«Tulerunt Jesum in Jesuralem, ut sisterent eum Domino» (Lc 2,22b)

1. Considera, o anima, come Maria, presentando il suo Bambino al tempio, offrì all’Eterno Padre il meglio che ella possedeva, il più prezioso che ella amava, il più bello dove sommamente godeva; e coll’offerta che fece del Figlio, confermò il sacrificio, con che tutta se stessa si offriva a Dio.
O anima, impara da Maria, che quando offri i doni e l’oblazioni al Signore, gli devi offrire il meglio che hai, il più prezioso ed il più bello che tieni. E qual è questo. E il tuo cuore. Ed invero, da lungo tempo è che Dio sempre ti cerca. Fili, praebe mihi cor tuum (Prv 23,26): Figliuolo, dammi il tuo cuore. E non ancora l’ha potuto ottenere. Ora, da questo punto, per mezzo di nostra Mamma, diciamo con offerire a Dio: Signore e Maestà onnipotente, bel Dio d’infinita bellezza, io ti offro il mio cuore come te l’offrì col Figlio suo Maria Vergine, in amore santo e sommo sopra tutte le cose.

2. Considera, o anima, che Maria in questa presentazione del Figlio Suo, offerì all’Eterno Padre con altissima stima l’offerta che gli faceva, mentre gli offriva il Cuore del suo cuore, lo spirito della sua anima, e la vita del suo spirito. E cercò con dire all’Eterno Padre: «Signore e Dio Altissimo, Padre del mio e vostro Unigenito: giorno festivo è questo per il cielo e per la terra, nel quale vi offro quest’Ostia viva, che è il tesoro della vostra medesima divinità. E ben potete, Signor mio, per questa oblazione spalancare le vostre misericordie al genere umano perdonando ai peccatori».
Or vedi, o anima, dove va a terminare l’oblazione di Maria! Va a terminare all’amore dei peccatori. Veramente le avranno fatto gran bene i peccatori, se tanto l’hanno obbligata nell’amore! Ma se non le hanno fatto niente di bene, ma tutto il male, con offender il Figlio suo, perché tanto amare i peccatori? Carità di Maria!

3. Considera, o anima, quanto è grande la carità di Maria verso i peccatori mentre seguitò a dire all’Eterno Padre: «Dio e Signor mio, io vi offro il vostro Unigenito, che anche per vostra benignità e clemenza è Figliuol mio. E se me l’avete donato Dio, io ve lo presento insieme uomo e Dio; e quello che egli vale è infinito. E quello che io chiedo per il perdono e salvezza dei peccatori, è molto meno, Padre eterno, al valore infinito del nostro Figlio che vi presento. E così raddrizzate i traviati, illuminate i ciechi, perdonate i peccatori.
Che dici, o anima? Chi non vuol confessare che Maria sia la Speranza dei peccatori? Se tanto procura la loro salute, se tanto s’impegna a loro favore, dunque quanta è l’obbligazione dei peccatori, in ringraziar Maria, in servire Maria e devotamente amar Maria? Giacché, essendo ella così lontanissima da ogni peccato, pure con la sua ineffabile misericordia si condescende in amar tanto i peccatori. Dunque, Refugium peccatorum, per sempre ti ringrazio, ti benedico e t’amo.

 

(Canzoncina)
Or presenta il suo Gesù
la gran Madre e gran Regina:
è l’offerta sua divina
che a Dio Padre manda su.
E con ciò alza i clamori:
Siano salvi i peccatori!

1. Un Pater ed un Gloria Patri diretto a Dio Padre, e quattro Ave Maria alla Vergine.
2. Di poi si replica la canzoncina con un Pater e Gloria Patri diretto al Figlio, e quattro Ave Maria alla Vergine.
3. Si replica per terzo la canzoncina, con un Pater e Gloria Patri diretto allo Spirito Santo, e quattro Ave Maria alla Vergine, che in tutto sono dodici Ave Maria per i dodici privilegi concessi alla Vergine.

 

(Supplica)
O Maria, Santissima Mediatrice a pro del genere umano. Tu, presentando il tuo bel Figlio all’Eterno Padre, offristi quella sospirata Ostia di placazione per la salvezza del mondo. Maria mia, quanto ti siamo tenuti; quanto non dobbiamo corrispondere con amore alla somma carità tua! Unico nostro rifugio, unica nostra speranza, ti ringraziamo. Mentre senza di te saremmo perduti, senza di te saremmo totalmente disperati. Benedetto sia quel Dio che ti creò, Benedetto sia quel Dio che ti fece Madre dello stesso Figlio suo: e ti ha fatto ancora cara Mamma di noi peccatori. Maria mia, Madre di bell’amore, donaci amore, acciò possiamo amare con tutto il cuore eternamente Dio. Amen.
Nos cum Prole pia: benedicat Virgo Maria.

 

BIBLIOGRAFIA

SAN FRANCESCO ANTONIO FASANI, Le 7 Novene Mariane, a cura di Francesco Costa, con studi di Pietro Damiano Fehlner e Francesco Uricchio, Padova, Edizione Messaggero, 1986, 320 p.

 

Immagine: Giotto di Bondone, Presentazione di Gesù al Tempio (particolare), affresco nel transetto destro della Basilica inferiore di San Francesco d’Assisi, (1313 ca.)


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