25 gennaio – Sacra Novena per la Purificazione di Maria Vergine (2° giorno)

25 gennaio – Sacra Novena per la Purificazione di Maria Vergine (2° giorno)
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25 gennaio (2° giorno): la devozione di Maria e la processione degli Angeli

«Quando furono compiuti i giorni della purificazione di (Maria) secondo la legge di Mosè …»          (Lc 2,22a)

San Francesco Antonio Fasani, Sacra Novena per la Purificazione di Maria Vergine

(Stefano Colelli, 25-01-2025)

 

Immaginando il viaggio da Bethlemme (sacra Capanna) a Gerusalemme (Tempio) e la dinamica relazionale all’interno della Santa Famiglia, il Fasani cerca di interpretare i sentimenti della Beata Vergine Maria, evidenziando la devozione di Maria stessa, che avendo rinunziato, per obbedienza a S. Giuseppe, di percorrere la strada a piedi nudi, riceve il Bimbo dalle mani di S. Giuseppe, in ginocchio, ringraziando Gesù e chiedendogli che la «sacra Capanna» fosse conservata «sempre con venerazione da’ cattolici». E così il tragitto diventa una processione, formata dal «Re dell’eternità Gesù con la Regina sua madre e S. Giuseppe il di lei sposo. E i quattordicimila Angioli i quali furono nella Nascita e Circoncisione, tutti splendenti e belli, che col loro splendore, il sole pareva oscuro, e la notte la cambiavano in chiarissimo giorno. Tutti questi spiriti celesti, colla loro Regina e S. Giuseppe, davano nuovi ed altissimi cantici di lode al Bambino Dio». Perciò, il padre Maestro supplica la Beata Vergine «per quel fuoco di ardentissima carità che ardeva sommamente nel tuo (suo) cuore».

 

«Postquam impleti sunt dies purgationis (Mariae) secundum legem Moysi … » (Lc 2,22 a)

1. Considera, o anima, come Maria prima di partirsi da Betlemme per portarsi al tempio, volle prima andare a visitare la sacra Capanna dove aveva partorito l’Incarnato Dio; e consegnato il diletto Bambino nelle braccia di S. Giuseppe, prostrata in terra, adorò quel luogo sacrosanto come sacrario di tanti divini misteri. Di poi rivolta al suo Sposo, gli cercò la benedizione e licenza di far quel viaggio a piedi scalzi. Onde gli disse: «Dovendo io portare nelle mie braccia il Figliuol di Dio per offerirlo all’Eterno Padre, desidero far questa opera misteriosa con tutto quel fervore e magnificenza che mi sarà possibile». Ma temendo S. Giuseppe che i freddi non offendessero la sua salute, non le concedé l’andare scalza.
O anima, vedi con qual fervore si prepara Maria per andare al Tempio! Non così noi ci prepariamo quando dobbiamo andare alla Chiesa, o per sentire la S. Messa o per ricevere i Santi Sacramenti, come avessimo a fare un’opera di poca importanza o casuale. Tanta è la nostra tepidezza, negligenza e distrazione e, forse forse, l’apparecchio sarà l’andar vana e pomposa al luogo sacrosanto di Dio. Oh nostra miseria, quanto è detestabile altrettanto deplorabile!

2. Considera, o anima, come Maria obbedendo al suo Sposo nel non andare scalza, prima di ricevere nelle sue mani il Bambino Gesù, si prostrò in terra adorandolo e ringraziandolo per i benefici che avea operato con essa [la Vergine Maria] in quella sacra Capanna per il tutto genere umano, e pregò che [si] conservasse quel Sacrario sempre con venerazione da’ Cattolici, ed inculcò di nuovo all’Angelo che lo custodiva col raccomandargli di tenerlo sempre in custodia.
O anima, impariamo da Maria in aver rispetto e venerazione alle Chiese. Mentre la sacra Capanna è degna di venerazione, perché ivi si principiò la nostra redenzione col nascimento e circoncisione di Cristo, qui, nelle nostre chiese, col divino Sacramento del corpo e sangue di Gesù Cristo, si esercitano quotidianamente i misteri della nostra consumata redenzione. Ivi, nella stalla di Betlemme, non ci fe’ Cristo lunga dimora; ma qui, nelle nostre chiese, nella Sacra Pisside, ci sta Gesù Cristo permanente nei secoli de’ secoli, e vi starà insino alla fine del mondo.
Che dici tu, o anima: quanto le nostre Chiese sono degne di venerazione? E come dunque non vengono da te venerate; ma ci parli, ci ridi, ci civetti, e forse con altre colpe le avrai profanate? O indegna, sacrilega! Che dirà di te Maria, il Figlio suo, se “profanasti in terra Sanctuarium eius” (Sl 88,38)?

3. Cónsidera, o anima, come Maria con S. Giuseppe, ricevendo la benedizione visibilmente dal Bambino Dio, ed ella stringendolo nel suo petto verginale, uscirono dalla sacra Capanna, e si ordinò da quel luogo verso il tempio di Gerusalemme la processione più solenne che mai prima si vide al mondo, se in questa processione n’andava il Re dell’eternità Gesù con la Regina sua Madre e S. Giuseppe il di lei sposo. E i quattordici mila Angioli, i quali furono nella Nascita e Circoncisione, ancora erano in compagnia, tutti risplendenti e belli, che col loro splendore, il sole pareva oscuro e la notte la cambiavano in chiarissimo giorno. Tutti questi spiriti celesti, colla loro Regina e S. Giuseppe, davano nuovi ed altissimi cantici di lode al Bambino Dio.
Ora piglia esempio, o anima, che quando vai alla Chiesa, al Santuario di Dio, con qual divozione ci devi andare? E se tanto si richiede nell’andare, quanto maggiormente quando entri e stai in Chiesa, quanto deve essere la devozione nell’interno e la modestia nell’esterno? E così, se parla la lingua, che dia lode all’Altissimo; se pensa la mente, che dia lode all’Altissimo; e se si muove con suoi affetti il cuore che dia lode all’Altissimo. Perché dice Dio: “Domus mea, domus orationis vocabitur” (Mt 21,13; Mc 11,17).

 

(Canzoncina)
Almi e sacri viatori
Gesù, Joseph e Maria!
Son con essi in compagnia
a migliaia i santi Cori.
Tre innocenti vite e belle
più che il sole, luna e stelle.

1. Un Pater ed un Gloria Patri diretto a Dio Padre, e quattro Ave Maria alla Vergine.
2. Di poi si replica la canzoncina con un Pater e Gloria Patri diretto al Figlio, e quattro Ave Maria alla Vergine.
3. Si replica per terzo la canzoncina, con un Pater e Gloria Patri diretto allo Spirito Santo, e quattro Ave Maria alla Vergine, che in tutto sono dodici Ave Maria per i dodici privilegi concessi alla Vergine.

 

(Supplica)
O Maria, Tempio di Dio vivo e Sacrario dello Spirito Santo, per quel fuoco di ardentissima carità che ardeva sommamente nel tuo cuore, d’onde il tuo spirito era sì fervente in dar lode, onore e gloria a Dio, che perciò vieni lodata dalla S. Chiesa, «Vas insigne devotionis», ti preghiamo, o santissima Vergine, che come noi, per tua misericordia, abbiamo conseguito di esser veri cultori del vero Dio, così, per la tua intercessione, siamo per conseguire amor fervente nel nostro spirito; acciò nel lodare e benedire l’eccelsa Maestà divina, siamo per ottenere la remissione dei nostri peccati, l’infusione della santa grazia e poi il conseguimento dell’eterna gloria. Amen.
Nos cum Prole pia: benedicat Virgo Maria.

 

 

BIBLIOGRAFIA
SAN FRANCESCO ANTONIO FASANI, Le 7 Novene Mariane, a cura di Francesco Costa, con studi di Pietro Damiano Fehlner e Francesco Uricchio, Padova, Edizione Messaggero, 1986, 320 p.

 

Immagine: Giotto di Bondone, Fuga in Egitto, affresco nel transetto destro della Basilica inferiore di San Francesco d’Assisi, (1313 ca.)


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